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IL GRANDE INGANNO DI GEMINI: Quando l'AI è solo un Generatore di Barzellette

Pubblicato il 25/11/2025

Sono 40 anni che programmo. Ho visto nascere, crescere e morire mode e tecnologie. Ma l'attuale culto attorno a modelli come Gemini e Claude (o Antigravity, come li vogliamo chiamare) ha superato ogni limite di decenza e buon senso ingegneristico.

Siamo in un circo mediatico dove si lodano queste tecnologie perché sanno scrivere la sezione "Chi Siamo" di un sito web o generare codice React banale. Sono perfette per i siterelli e per chi non sa cosa sia la frizione tra codice e mondo fisico.

Ma quando si passa alla verità della produzione—quando il codice deve funzionare a 115200 baud su un protocollo di comunicazione non standard, interagendo con la memoria flash e i vincoli di un hardware dedicato—allora il grande bluff si palesa.

Gemini e l'Arte di Fallire in Modo Elegante

Il problema si manifesta ogni volta che tentiamo di usare questi modelli per compiti di ingegneria di basso livello: tradurre codice per la gestione dei dati su hardware custom in un linguaggio performante è un disastro prevedibile.

Il problema è semplice e inconfutabile: Gemini non è nulla di speciale, è solo un pappagallo statistico costoso, eccellente nel produrre superficialità.

1. L'AI Non Arriva a Capire la Realtà

Questi modelli sanno tutto sulla grammatica del codice, ma non hanno idea di cosa sia la vera ingegneria di sistema.

Il Confronto: Chiedere a Gemini di convertire un codice che gestisce un flusso di dati su un hardware dedicato è come chiedere a un bambino di pilotare un aereo di linea perché sa disegnare un aereo. Il codice prodotto è formalmente corretto, ma fallisce immediatamente appena incontra i vincoli del mondo fisico: le temporizzazioni esatte, le risposte del chip, le problematiche legate alla memoria fisica.

Il Bluff del Sapere: I modelli non sono addestrati sui datasheet o sui protocolli di comunicazione non standard. Non possono accedere alla documentazione proprietaria. Perciò, inventano. E quell'invenzione non è intelligenza; è un codice spazzatura che fa perdere tempo a noi, programmatori veri, che dobbiamo scartarlo.

2. L'Inefficienza è Reale: Il Costo del "Prompting"

L'argomentazione ridicola che sento spesso è: "Basta fornire più contesto nel prompt!"

Questo non è un acceleratore; è un ostacolo.

Tempo Buttato: Passare ore a distillare documentazione e protocolli complessi in un prompt che superi i limiti di memoria del modello è tempo rubato al debugging sul campo. Un'ora spesa a scrivere un prompt contorto è sempre meno produttiva di dieci minuti spesi a scrivere il codice a mano e a testarlo direttamente con l'hardware.

Output Contaminato: Il loro codice non è un punto di partenza; è un punto di scarto. Dobbiamo spendere cicli di lavoro per scovare i bug logici che l'AI ha introdotto per aver bluffato sulla sua conoscenza dei driver.

L'LLM in questo scenario non è solo inutile, è attivamente inefficiente. È peggiore di non avere nulla.

Conclusioni: L'AI va Bene per i Siterelli

L'attuale generazione di AI, osannata come la Quarta Rivoluzione Industriale, è in realtà un'ottima tecnologia per generare barzellette, riassunti superficiali e codice per siti web banali. È il massimo per la produzione di rumore statistico.

Ma nel Deep Engineering, dove la precisione, la conoscenza della memoria, e la logica hardware sono tutto, Gemini non è degno di allacciarci le scarpe.

Il futuro non è Gemini; è la conoscenza umana che smaschera il suo bluff.